La tredicesima edizione di Parolario si tiene dal 29
agosto all’8 settembre 2013 a Como tra Villa Olmo, Villa Grumello, Villa
Sucota, il Teatro Sociale, la Biblioteca Comunale, il Broletto, S2 Style e
Villa Carlotta a Tremezzo.
Parolario quest’anno parla del sogno, dato che tutti sognano, e forse tutti sognano in tutti i modi in cui si può sognare. L’idea, allora, è quella di provare a decifrare alcuni dei moltissimi sogni che attraversano le nostre vite: dai sogni - e gli incubi - dell’utopia politica, al sogno razionale dell’arte, dal sogno come linguaggio del sacro, alle fantasticherie, i giochi, le illusioni.
Parolario quest’anno parla del sogno, dato che tutti sognano, e forse tutti sognano in tutti i modi in cui si può sognare. L’idea, allora, è quella di provare a decifrare alcuni dei moltissimi sogni che attraversano le nostre vite: dai sogni - e gli incubi - dell’utopia politica, al sogno razionale dell’arte, dal sogno come linguaggio del sacro, alle fantasticherie, i giochi, le illusioni.
E la via che Parolario sceglie è, naturalmente, legata
ai libri e alla lettura, ma non solo; come sempre, infatti, alle discussioni
con gli autori – tra cui romanzieri, poeti, artisti scienziati, filosofi - si
affiancheranno il cinema, la musica e anche la cultura del cibo. Per esplorare
con curiosità, impegno e divertimento i molti modi in cui il sogno si può dire.
Le speranze e i progetti ideali sono sogni che
facciamo a occhi aperti: la speranza di una vita migliore per sé o il progetto
di una società giusta e libera, ideali che attraversano la storia e le culture
e che a volte possono rovesciarsi nel loro contrario, veri incubi di
asservimento e ingiustizia: se il sonno della ragione genera mostri, a volte
anche l’eccesso di veglia può fare lo stesso.
Dunque sognare si deve, ma non troppo. Anche perché il
sogno, se è speranza e progetto, può anche essere fuga dalla realtà, e rifiuto
della propria vita: un eterno, e fin troppo diffuso, bovarismo dello spirito su
cui la letteratura ha molto da spiegare.
Ma il sogno è anche immaginazione e fantasia che apre
le porte alla realtà, quella che nutre da sempre la letteratura stessa, le arti
e il cinema, “la macchina dei sogni”. Sogni dunque per immaginare meglio la
realtà e per non appiattirsi sull’orizzonte grigio del quotidiano.
Politica, ragione e immaginazione, arte e illusioni,
perciò. Ma anche la riflessione sul sogno come immagine delle nostre fragilità
e sui modi con cui la nostra e altre tradizioni culturali hanno cercato di
pensare alla nostra condizione: la sapienza greca, il buddhismo, la tradizione
biblica, dove i sogni – a partire da quelli del faraone – non mancano. Parolario
per il tredicesimo anno sogna di unire riflessione e leggerezza nella massima
apertura di orizzonti: un sogno che finora si è avverato.
FONTE: http://parolario.it/
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